Autore: Luigi Cacciatori
Complimenti per la scelta, se sei interessato a coltivare le tue piante di marijuana legale per la prima volta, hai scelto l’articolo giusto!
Tuttavia, prima di mettere in funzione quel bel tuo pollice verde, devi capire che, coltivare cannabis legale presenta una serie di difficoltà, e l’enorme volume di informazioni disponibili sull’argomento ti possono davvero aiutare.
La nostra guida alla coltivazione di marijuana legale indoor contribuirà a semplificare il processo e rendere più chiara e facile l’esperienza.
Il primo passo da fare per coltivare marijuana legale indoor è creare uno spazio consono su qui farlo. Non è necessario dedicare una stanza intera per la coltivazione, infatti, per iniziare ti consigliamo l’uso di una growroom di piccole o medie dimensioni.
Quando affronti la tua prima esperienza indoor, ti consigliamo di iniziare con poco per molteplici motivi:
-Più piccola è la coltivazione, meno costosa sarà la configurazione della stessa
-È molto più semplice monitorare poche piante invece di un numero elevato
-I tuoi errori come coltivatore “principiante” saranno molto meno costosi
Ricorda, la maggior parte dei nuovi coltivatori di cannabis, a causa della poca esperienza, potranno trovarsi di fronte a problemi improvvisi come parassiti e malattie.
Assicurati che il tuo spazio possa essere facilmente igienizzato; la pulizia è importante quando si coltiva marijuana legale, per questo delle superfici facili da pulire sono molto importanti. Moquette, tende e legno grezzo sono difficili da pulire, quindi evitate questi materiali se è possibile.
Quando decidi dove coltivare cannabis indoor, tieni a mente le seguenti variabili:
Dovrai monitorare attentamente le tue piante, controllarle tutti i giorni è molto importante.
Attenzione allo spazio in cui coltivi, non deve mai troppo caldo e molto umido. Si consiglia vivamente di scegliere una zona fresca e asciutta con accesso immediato all’aria aperta esterna.
Una buona luce, sarà il fattore primario per ottenere un buon raccolto in termini di qualità e quantità, quindi sarebbe buona cosa scegliere la miglior configurazione, in base al budget naturalmente. Ecco una breve carrellata dei più popolari tipi di lampade per coltivare marijuana legale indoor.
Le lampade HID (scarica ad alta intensità) sono lo standard del settore, ampiamente utilizzato per la combinazione di rendimento, efficienza e valore. Costano un po ‘di più delle lampade a incandescenza o fluorescenti, ma producono molta più luce per unità di energia elettrica utilizzata.
I due principali tipi di lampada HID utilizzati per la coltivazione sono:
Alogenuri metallici (lampade MH), che producono luce di colore blu-bianco e generalmente utilizzate durante la crescita vegetativa
Sodio ad alta pressione (lampade HPS), che produce luce rosso-arancione, lo spettro che viene utilizzato durante la fase di fioritura.
Inoltre ti serviranno, alimentatori e riflettori.
Se non puoi permetterti entrambe le lampadine MH e HPS, inizia con HPS in quanto forniscono più lumen per watt. Gli alimentatori magnetici sono più economici di quelli digitali, scalderanno di più e saranno meno efficienti. Gli alimentatori digitali sono generalmente l’opzione migliore, ma sono più costosi. Attenzione agli alimentatori digitali economici, poiché spesso non sono ben schermati e possono creare interferenze elettromagnetiche che influenzeranno i segnali radio e WiFi.
A meno che non stiate coltivando in uno spazio grande e con molta ventilazione, avrete bisogno di cappe riflettenti raffreddate ad aria per montare le vostre lampade, poiché le lampadine HID producono molto calore. Ciò richiede ventilatori di aspirazione e scarico, che aumentano il costo iniziale, ma rendono molto più semplice il controllo della temperatura nella stanza di coltivazione.
Le lampade fluorescenti, in particolare quelle che utilizzano lampadine T5 ad alto rendimento (HO), sono molto apprezzate dai coltivatori su piccola scala per i seguenti motivi:
La tecnologia dei diodi a emissione luminosa (lampade a LED) sono in circolazione da un pò di tempo, ma solo recentemente questa tecnologia è stata adattata per creare lampade super efficienti per la coltivazione indoor. Lo svantaggio principale delle lampadine a LED è il loro costo: configurazioni ben progettate possono costare 10 volte quello che servirebbe per una configurazione HID comparabile. I vantaggi sono che i LED durano molto più a lungo, consumano molta meno elettricità, creano meno calore, e i migliori design generano uno spettro più ampio di luce, che può portare a maggiori rese e una migliore qualità.
Sfortunatamente, ci sono molte luci LED scadenti prodotte e commercializzate, quindi fai qualche ricerca e leggi le recensioni sui prodotti prima buttare via i soldi.
Le lampade a induzione, altrimenti conosciute come lampade fluorescenti senza elettricità, sono un’altra vecchia tecnologia che è stata recentemente adattata per soddisfare le esigenze dei coltivatori indoor. Inventata da Nikola Tesla alla fine del 1800, la lampada a induzione è essenzialmente una versione più efficiente e più duratura della lampadina fluorescente. Lo svantaggio principale di questi dispositivi è il loro prezzo e la scarsa disponibilità.
Le piante di cannabis hanno bisogno di aria fresca per prosperare, l’anidride carbonica (CO2) è essenziale per il processo di fotosintesi. Ciò significa che avrete bisogno di un flusso costante di aria che fluisca attraverso la vostra stanza, facilmente raggiungibile per mezzo di un ventilatore di scarico posto vicino alla parte superiore della stanza per rimuovere l’aria più calda, e una presa d’aria filtrata sul lato opposto vicino al pavimento.
Dovrai assicurarti che le temperature rimangano entro un intervallo confortevole per le tue piante, tra i 20 e 30 gradi a luci accese, 15 e 20 gradi a luci spente. Alcune varietà di cannabis legale preferiscono temperature più basse, mentre altre sono più tolleranti alle temperature più elevate.
La dimensione della tua ventola di scarico dipenderà dalle dimensioni del tuo spazio di coltivazione e dalla quantità di calore generata dal tuo sistema di illuminazione. I sistemi HID emettono tantissimo di calore, specialmente se non sono montate in cappe raffreddate.
È consigliabile impostare le lampade, accenderle per un pò e quindi determinare il flusso d’aria necessario per mantenere una temperatura confortevole per le piante. Questo ti permetterà di scegliere un aspiratore adatto alle tue esigenze.
In alternativa, è possibile creare un ambiente artificiale sigillato utilizzando un condizionatore d’aria, un deumidificatore e un sistema di CO2 supplementare, ma è piuttosto costoso e lo consigliamo per le piccole coltivazioni.
Infine, sarebbe una buona idea avere una brezza leggera e costante nella tua coltivazione indoor, in quanto ciò rafforzerebbe gli steli delle piante e creerebbe un ambiente meno ospitale per muffe e parassiti volanti. Una ventilatore da parete farebbe al caso.
La tempistica del ciclo luce / buio è molto importante quando si coltiva la marijuana legale indoor; generalmente le luci dovranno restare accese per 16-20 ore per le piante in fase vegetativa, per poi passare a 12 ore in fase di fioritura. Avrai bisogno che le luci si accendano e si spengano alla stessa ora ogni giorno o rischi di stressare le tue piante, quindi un timer è essenziale. Puoi anche usare un timer per il tuo aspiratore, ma spendere qualche euro in più su un termostato è l’opzione migliore.
Con i modelli base, è sufficiente impostare il termostato sul dispositivo alla massima temperatura desiderata, quando la temperatura sale al livello impostato, accenderà la ventola finché le temperature non scenderanno di qualche grado sotto la soglia impostata. Ciò consente di risparmiare energia e mantiene una temperatura costante.
Dal momento che probabilmente non passerai la maggior parte del tuo tempo nella coltivazione, un igrometro / termostato combinato con funzionalità di memoria alta / bassa può essere molto utile per tenere sotto controllo le condizioni nella tua stanza. Questi piccoli dispositivi economici non solo mostrano il livello attuale di temperatura e umidità, ma anche i valori più alti e più bassi per il periodo di tempo trascorso dall’ultima verifica.
È anche consigliabile tenere a portata di mano un pHmetro o un kit di test in modo da poter controllare il livello di pH dell’acqua, della soluzione nutritiva o del terreno. La cannabis preferisce un pH tra 6 e 7 nel terreno. Lasciare che il pH esca da questo intervallo può portare al blocco dei nutrienti, il che significa che le tue piante non saranno in grado di assorbire i nutrienti di cui hanno bisogno, quindi assicurati di testare regolarmente l’acqua e il terreno e assicurati che la miscela di nutrienti che alimenta le tue piante rientri nell’intervallo desiderato.
Coltivare marijuana legale indoor, ti darà la possibilità di scegliere tra alcune opzioni, se si dovesse trattare di quei bei vasi vecchio stile pieni di terra o di una lastra di lana di roccia in un vassoio idroponico, ogni mezzo avrà i suoi vantaggi e svantaggi. Qui esamineremo i due metodi più popolari.
Suolo
Il suolo è il mezzo più tradizionale per coltivare la cannabis legale indoor, oltre che il più indulgente, rendendolo una buona scelta per i coltivatori alle prime armi. Qualsiasi terriccio di alta qualità funzionerà, a condizione che non contenga fertilizzanti artificiali a rilascio prolungato.
Un’ottima scelta per i principianti è il terreno pre-fertilizzato organico, può far crescere le piante di marijuana legale dall’inizio senza aggiunta di nutrienti, se usato correttamente.
Come con tutte le coltivazioni organiche, questo metodo si basa su una popolazione sana di batteri del suolo per facilitare la conversione della sostanza organica in nutrienti utilizzabili dalla pianta. In alternativa, puoi utilizzare una miscela di terreno neutro, e quindi integrare le tue piante con nutrienti liquidi man mano che il terreno si esaurisce.
I coltivatori indoor si rivolgono sempre più a mezzi idroponici per coltivare marijuana legale indoor. Questo metodo richiede un alimentazione a base di nutrienti concentrati e di sali minerali che, vengono assorbiti direttamente dalle radici attraverso il processo di osmosi. Questa è la tecnica che porta ad una rapida assunzione dei nutrienti e quindi ad una crescita più rapida e rese più grandi, ma richiede anche una precisione elevata, in quanto le piante reagiscono più rapidamente a un eccesso o ad una sottoalimentazione.
Diversi materiali utilizzati includono la lana di roccia, vermiculite, ciottoli di argilla espansa, perlite e fibra di cocco, solo per citarne alcuni. I mix commerciali fuori suolo sono ampiamente disponibili e combinano due o più di questi mix. I supporti fuori suolo possono essere utilizzati in impianti idroponici automatizzati o in contenitori individuali irrigati a mano.
Decidi su cosa coltivare
Se deciderai di coltivare in terra, le dimensioni del vaso determineranno la grandezza della tue piante. Invece, in un sistema idroponico si possono utilizzare vasi più piccoli, riempiti con ciottoli di argilla o solamente con lana di roccia.
Esistono anche opzioni più economiche per coltivare marijuana legale in terra, queste includono borse di plastica perforate monouso o borse di stoffa, mentre alcuni scelgono di spendere di più, acquistando i cosiddetti “vasi intelligenti“, contenitori progettati per migliorare il flusso d’aria nella zona delle radici della pianta. Il drenaggio del terreno è molto importante, se devi coltivare cannabis legale indoor in dei classici contenitori, assicurati che questi siano forati in fondo.
Per coltivare fiori di cannabis legale di alta qualità, vengono richiesti più fertilizzanti o nutrienti rispetto alle colture più comuni. La tua pianta ha bisogno dei seguenti nutrienti primari (noti anche come macronutrienti):
Azoto (N)
Fosforo (P)
Potassio (K)
Anche questi micronutrienti sono necessari, anche se in quantità molto minori:
Calcio
Magnesio
Ferro
Rame
Se non si utilizza un mix di terreno organico pre-fertilizzato, sarà necessario nutrire le piante almeno una volta alla settimana utilizzando una soluzione nutritiva appropriata. Questi nutrienti sono venduti in forma liquida o in polvere concentrata destinata ad essere miscelata con acqua e generalmente formulata per la crescita in fase vegetativa e in fioritura. Questo perché, le piante di cannabis legale cambiano i loro fabbisogni di macronutrienti durante il loro ciclo di vita, hanno bisogno di più azoto durante la crescita, e più fosforo e potassio durante la produzione dei fiori.
Una volta acquistati i nutrienti necessari, basta mescolarli con acqua come indicato nell’etichetta e innaffiare le piante con questa soluzione. Dovresti sempre iniziare con piccole dosi, in quanto un eccessivo dosaggio potrebbe bruciarle. È sempre meglio utilizzare dosi più piccole e poi all’occorrenza aumentarle, più tosto di trovarsi davanti ad un eccesso di nutrienti.
La qualità dell’acqua è molto importante; tu berresti mai acqua stagnante e con un cattivo odore giusto? L’acqua contiene un’alta quantità di minerali che possono accumularsi nella radice e influenzare l’assorbimento dei nutrienti, oppure può contenere funghi o altri agenti patogeni che possono portare malattie alle radici.
Inoltre, alcune zone di Italia, hanno livelli molto alti di cloro nell’acqua che, possono che possono uccidere anche i batteri buoni presenti nel terreno. Per questi motivi, molte persone scelgono di filtrare l’acqua che usano.
Il numero di volte che innaffierete le piante saranno proporzionate alle dimensione delle stesse e anche alle temperature. Un ottima soluzione per capire se sono carenti di acqua è questa, attendere che le foglie inferiori si abbassino leggermente.
Man mano che acquisisci esperienza e conoscenza, sostituirai la tua growroom e le tue attrezzature per adattarle al tuo ambiente, alle tecniche, spero che questo articolo ti abbia fornito una solida base di conoscenza per iniziare con il piede giusto. Ricorda, coltivare marijuana legale indoor è un lavoro d’amore, quindi cerca di passare molto tempo con le tue piante, ma sopratutto divertiti nel farlo!
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