Articolo pubblicato il: 29 Giugno 2022

Autore: Luigi Cacciatori

Tutto quello che c’è da sapere sull’Hashish legale

Tutto quello che c’è da sapere sull’Hashish legale

Su Seven Hemp potrete trovare le migliori varietà di hashish legale, ottenuti da fiori di piante di cannabis selezionate e con un contenuto di THC che rientra nei limiti previsti dalla legge italiana in merito. Infatti, noi di Seven Hemp ci affidiamo a produttori che offrono piante di altissima qualità e utilizzano le tecniche tradizionali di estrazione e realizzazione dell’hashish, in modo da ottenere dei prodotti di qualità ottima.

Che cos’è l’hashish e come si ottiene

Anche se il nome hashish deriva dal termine arabo che significa “erba”, questo non è del tutto corretto, perché si tratta piuttosto della resina che viene estratta dalle cime di canapa e poi compressa. In particolare, questa resina si trova sui tricomi che rivestono le infiorescenze femminili della pianta, e che contengono la maggior concentrazione di cannabinoidi. Proprio per questo, l’hashish ha generalmente un alto livello di principi attivi rispetto alla cannabis, che fa in modo che i suoi effetti siano più intensi e di durata maggiore, e questo chiaramente accade anche quando l’hashish è estratto da piante ad alto contenuto di CBD.

Questo prodotto ha origini molto antiche, e se ne trova traccia già in testi e reperti archeologici del Medio Oriente, della Cina antica e dell’India. La prima testimonianza certa, tuttavia, risale ad un testo rinvenuto al Cairo del 1123, ed è legata all’Egitto anche la diffusione dell’hashish in Europa, che viene portato nel Vecchio Continente nel XVIII secolo, dopo le campagne napoleoniche in Egitto.

Già nell’Ottocento molti medici iniziano a studiarne le proprietà antidolorifiche, riconoscendo questo prodotto come efficace nel trattamento dei crampi e dei dolori causati dal tetano, dal colera o dalla rabbia, malattie al tempo molto diffuse.

Come si ottiene l’hashish

Nei molti anni di storia di questo prodotto, sono state sviluppate diverse tecniche per ottenere la resina dalle piante di cannabis, e in base al metodo di preparazione si otterrà una tipologia di hashish diversa. Tuttavia, il punto di partenza di questo processo è sempre lo stesso qualunque sia la tecnica che si decide di utilizzare, e si tratta della separazione dei tricomi dalle cime essiccate della pianta di canapa. Quello che contraddistingue le varie tecniche di preparazione dell’hashish è il metodo con cui si vanno a separare i tricomi.

Il metodo più comune è la setacciatura a secco, che prevede di utilizzare un setaccio o un telaio a maglia fine per ridurre in polvere i tricomi e separarli dalle cime.

La polvere ottenuta è molto fine e viene chiamata kief, e viene pressata in forma di panetti e fatta seccare, in modo da ottenere il prodotto finale. Nelle zone più rurali viene invece utilizzato lo sfregamento a mano, dove non si ha l’ausilio di nessuno strumento, ma dopo aver lavato le infiorescenze queste vengono ruotate fra le mani, senza che vengano prima fatte essiccare. In questo modo, sulle mani si deposita un sottile strato di resina, che viene poi rimossa delicatamente e compressa fino a formare delle palline.

Oltre a questi che sono i metodi più tradizionali, oggi esistono però anche altre tecniche, utilizzate soprattutto nell’industria, dove la resina viene fatta decantare in acqua ghiacciata per far depositare la resina, oppure l’estrattore elettrico, che fa in modo che il kief si depositi sulla superficie del contenitore.

Le varie tipologie di hashish

A seconda del metodo di preparazione e delle varietà di piante da cui si estrae la resina, esistono molte tipologie di hashish, ognuna con delle caratteristiche particolari, che comprendono sia il gusto che la quantità di principi attivi.

Ad esempio, l’hashish marocchino è una delle varietà più note, e viene prodotto da infiorescenze a maturazione breve che ne determinano il caratteristico colore verdastro e l’aroma intenso, e si caratterizza anche per il gusto delicato e per il basso contenuto di THC. Una varietà particolare di hashish marocchino è il Burbukha, dall’aroma deciso e dai sentori di terra, e una consistenza morbida e corposa, che lo rende facilmente lavorabile. Questo tipo di hashish ha un’alta concentrazione di CBD, che lo rende uno tra i più apprezzati anche dai consumatori di hashish legale.

L’hashish afghano è una delle tipologie più conosciute tra quelle che provengono dal Medio Oriente, ed è facilmente riconoscibile dal suo colore molto scuro, che tende quasi al nero all’esterno, per poi però rivelare una parte interna dal colore verde, che somiglia molto a quella dell’hashish pakistano. Inoltre, entrambe queste varietà mediorientali hanno una resina pastosa, elastica e malleabile, che le rendono molto facili da lavorare.

La varietà charas viene ottenuta dalla lavorazione a mano delle infiorescenze appena raccolte, ed è originario dell’India, dove ancora oggi viene utilizzato per riti religiosi e meditazione, e le leggende narrano che sia stato proprio Shiva a piantarne i primi semi. Questo tipo di hashish è molto apprezzato per il suo sapore che lo distingue da tutti gli altri tipi e per l’aroma equilibrato e dal sentore erboso, quasi balsamico.

Un’altra delle varietà più conosciute provenienti dal Nord Africa è l’hashish Ketama, realizzato con la tecnica della battitura delle infiorescenze e che si contraddistingue per il colore marrone scuro all’esterno e che all’interno vira su tinte dorate. Inoltre, ha un gusto molto intenso e balsamico, e alte percentuali di CBD.

Cos’è l’hashish legale

La concentrazione dei principi attivi presenti nell’hashish corrisponde a quella presente nelle infiorescenze delle piante di canapa da cui questo prodotto viene estratto, e da questo si distingue tra hashish legale e hashish illegale. In Italia, la normativa in merito prevede che la concentrazione di THC nel prodotto debba essere inferiore allo 0,6% per far sì che la vendita e il consumo siano autorizzati.

Il THC è il principio attivo che causa gli effetti psicotropi del consumo di prodotti derivati dalla cannabis, che possono avere effetti collaterali come nausea, dolori allo stomaco, o stati di ansia e depressione. Perciò, la versione light dell’hashish ha una bassissima percentuale di questo principio attivo, che viene compensata da una più alta percentuale di CBD, che ha invece numerosi effetti benefici sull’organismo, come un effetto rilassante, antiinfiammatorio e antidolorifico.

Effettuando diversi incroci tra le piante di canapa, è stato possibile ottenere una versione light, quindi con percentuali di THC che ne consentono la vendita, di moltissime tra le resine più famose e apprezzate, che mantengono le caratteristiche di consistenza, aroma e gusto che si possono trovare anche nelle versioni contenenti THC, ma che possono essere vendute e consumate in maniera del tutto legale anche nel nostro Paese.

Gli utilizzi dell’hashish legale

Come abbiamo potuto vedere nei paragrafi precedenti, già da diversi anni si è indagato sugli effetti benefici dell’hashish sull’organismo, e già nell’Ottocento era chiaro che questa sostanza potesse lenire il dolore e rilassare il corpo, effetto quest’ultimo che ha fatto sì che venisse usato in molti culti religiosi orientali per accompagnare chi ne faceva uso verso uno stato di meditazione.

Al giorno d’oggi, in vari Paesi del mondo i prodotti contenenti CBD vengono prescritti per uso medico grazie al fatto che riescano a dare sollievo ai pazienti da molti sintomi, primi fra tutti i dolori cronici o post-operatori, ma è stato dimostrato che questo principio attivo possa avere degli effetti positivi anche in patologie come l’epilessia, l’insonnia cronica o i disturbi d’ansia.

FAQ sull’Hashish Legale

È legale consumare hashish in Italia?

Secondo la normativa italiana, è possibile vendere e consumare solo hashish che contenga una percentuale di THC inferiore allo 0,6%, mentre non ci sono limitazioni per quanto riguarda la percentuale di CBD, che varia a seconda della tipologia di piante utilizzate per estrarre la resina.

Da dove si ricava l’hashish?

L’hashish viene estratto dai tricomi delle infiorescenze della pianta femmina di canapa, e da essi si estrae la resina con diversi metodi, che vanno poi ad influenzare il contenuto di principi attivi presente nel prodotto finale e la sua qualità. Molte di queste tipologie di hashish sono state rese anche idonee alla vendita legale grazie a incroci selezionati tra le piante, che hanno fatto sì che si riuscisse a portare il livello di THC all’interno dei limiti previsti dalla legge, ma senza alterare né il contenuto di CBD né le caratteristiche di gusto e aroma delle resine originali.

Quali sono gli effetti dell’hashish legale?

L’hashish legale si caratterizza per una maggior concentrazione di CBD piuttosto che di THC, quindi non ha gli effetti psicotropi che si associano al secondo principio attivo, bensì produce degli effetti positivi sull’organismo, come quello di indurre uno stato di rilassamento che può aiutare in caso di insonnia o stati di ansia, ed ha anche delle funzioni antiinfiammatorie e in grado di lenire il dolore causato da infezioni, interventi chirurgici o altre patologie.

Da cosa si distinguono le diverse varietà di hashish legale?

In base alla lavorazione con cui si estrae la resina, sono disponibili moltissime varietà di hashish legale, ognuna con le proprie caratteristiche di gusto e aroma, ma anche riguardanti colore, consistenza e facilità di lavorazione. Inoltre, ogni varietà ha una concentrazione di principio attivo specifica, anche se sono sempre comprese delle variazioni che dipendono dalla singola pianta da cui viene estratta la resina.

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