Autore: Luigi Cacciatori
A partire da settembre 2021, il testo base sulla cannabis legale adottato in Commissione Giustizia della Camera ha apportato alcune novità interessanti in merito alla coltivazione della cannabis legale in casa.
Quella della canapa legale è ormai una delle colture più di tendenza nel nostro Paese e quest’ultima novità riguarda non solo i produttori, i piccoli agricoltori e le grandi aziende agricole: riguarda anche in prima persona i consumatori di cannabis legale, che desiderano coltivare in casa propria la loro cannabis light per uso personale.
Nel corso di questo articolo, analizzeremo nel dettaglio che cosa dicono le nuove normative circa questa pratica; inoltre, vi forniremo dei consigli per una coltivazione di cannabis legale in casa funzionale ed ottimale. Infatti, nonostante le varie critiche e i vari scetticismi dei media e dell’opinione pubblica, è ormai ampiamente dimostrato che la canapa light è in grado di apportare numerosi effetti benefici al nostro organismo: tra questi, menzioniamo le sue proprietà analgesiche, antidolorifiche e antinfiammatorie.
Secondo le nuove normative, coltivare cannabis light in Italia e in casa propria, dunque, è possibile. Per farlo, però, è necessario conoscere queste normative vigenti sul tema e rimanere sempre aggiornati circa le ultime novità e gli ultimi cambiamenti.
Quindi che cosa dicono le normative? Uno dei punti principali riguarda la quantità di THC presente nelle sementi, che non deve mai superare lo 0,2%. Se i propri semi dovessero rispettare questa percentuale, la libertà di coltivazione è totale e non è assolutamente necessario richiedere nessuna autorizzazione. L’unica cosa da fare è conservare i cartellini e le fatture dei semi acquistati, per almeno dodici mesi dall’acquisto.
E se la percentuale di THC delle sementi dovesse superare lo 0,2%? Se questa percentuale è inferiore o corrisponde allo 0,6%, a livello giuridico questo non presenta alcun tipo di problema né porta con sé ripercussioni, ma è necessario procedere attraverso una autorizzazione. Infatti, in questo caso, non è raro che le autorità effettuino dei test di verifica, al fine di controllare che la percentuale di THC rispetti effettivamente la normativa; le autorità, però, sono tenute a lasciare un campione a chi coltiva la cannabis legale controllata, in modo tale da lasciare aperta la possibilità di una verifica a propria difesa e tutela.
Una volta che si è a conoscenza di queste normative, su cui bisogna sempre e comunque tenersi aggiornati, non è più necessario nascondersi, ma si può coltivare in tutta tranquillità la cannabis legale in casa propria, a patto (ovviamente) che questa coltivazione rispetti tutte le norme vigenti.
Immaginate di coltivare la cannabis light comodamente nel vostro orticello di casa, senza così avere bisogno di rivolgersi ai vari negozi fisici o online, che vendono la canapa legale (anche sotto forma di olio di CBD). Come abbiamo detto, è una pratica legalmente possibile. Per farlo, però, potreste avere bisogno di alcuni consigli. Ecco una lista.
Con questi consigli, coltivare la cannabis legale in casa sarà molto semplice. In più, sarà un modo per dedicarsi ad un’attività diversa dal solito, che vi permetterà di impiegare il vostro tempo in qualcosa di utile, visti i numerosi benefici di questa pianta, che sono stati dimostrati nel tempo dai vari studi e dalle varie ricerche.
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