Autore: Luigi Cacciatori
I cannabinoidi sono una classe di composti chimici che si trovano naturalmente nel corpo umano e negli animali (endocannabinoidi), nelle piante di Cannabis (fitocannabinoidi), questi composti reagiscono tra di loro con il sistema innescando varie azioni fisiologiche. Tra i circa 500 componenti naturali della cannabis, oltre 100 sono classificati come fitocannabinoidi. Il tetraidrocannabinolo (THC) è il composto più noto sopratutto per le sue qualità psicoattive, mentre il cannabidiolo (CBD) sembra svolgere il ruolo più significativo nei benefici medicinali della pianta. Altri fitocannabinoidi chiave includono:
Cannabigerolo (CBG)
Cannabicromene (CBC)
Cannabinolo (CBN)
Cannabiciclolo (CBL)
Il CBD presente anche nella Cannabis Legale, non produce effetti psicoattivi, viene spesso isolato per uso medico, ma alcuni studi clinici suggeriscono che i cannabinoidi si rafforzano a vicenda e forniscono i migliori risultati quando vengono forniti insieme. Il CBN, è un altro cannabinoide che sta guadagnando interesse nell’ambito della medicina, è un sedativo naturale che sembra avere proprietà analgesiche, antinfiammatorie e anti-convulsive..
I recettori dei cannabinoidi sono incorporati nella membrana cellulare del sistema nervoso, nonché in vari organi. Sia l’endo- sia i fitocannabinoidi si legano a questi recettori e li influenzano indirettamente. Quando gli ambienti esterni e gli agenti di stress cambiano, gli endocannabinoidi (ECS) aiutano il corpo a mantenere una stabilità biologica, o l’omeostasi. L’importanza del sistema è tale che le compagnie farmaceutiche fabbricano cannabinoidi sintetici per replicare artificialmente i processi naturali prodotti dal corpo e dalle piante di cannabis, anche se, è da sottolineare, che il prodotto farmaceutico è ampiamente considerato inferiore.
I due principali recettori degli endocannabinoidi (ECS) sono di tipo 1 (CB1) e di tipo 2 (CB2), il primo stimola il sistema nervoso centrale e periferico, mentre il CB2 il sistema immunitario. Alcuni tessuti cellulari contengono entrambi i tipi, ed eseguono le rispettive azioni. Mentre il THC si lega direttamente ai recettori dei cannabinoidi, il CBD li colpisce indirettamente stimolando la produzione di endocannabinoidi nel corpo e sopprimendo l’enzima che metabolizza le sostanze chimiche naturali. Inoltre, CBD e CBN sono entrambi esempi di fitocannabinoidi che si legano ai recettori non cannabinoidi, inclusi 5-HT1A (Serotonina), TRPV1 (dolore, infiammazione), Adenosina A2A (cardiovascolare, respiratoria).
I cannabinoidi (ECS), sono responsabili dei processi fisiologici come l’appetito, la sensazione del dolore, l’umore e la memoria, i cannabinoidi mediano la comunicazione tra varie cellule e sistemi. I suoi recettori, quando vengono attivati, innescano vari effetti chimici, naturali e farmacologici in relazione a come ci sentiamo, sia mentalmente che fisicamente. I fitocannabinoidi esercitano la loro magia imitando gli endocannabinoidi prodotti naturalmente nel corpo.
Alcuni ricercatori dichiarano che, il sistema endocannabinoide funge da ponte tra il cervello e il corpo, l’area del cervello in cui i cannabinoidi si legano, determinano il modo in cui la cannabis influenzerà la persona. Queste aree includono il sistema limbico, che influenza la memoria, la cognizione e le prestazioni psicomotorie; il percorso mesolimbico, la parte del cervello associata ai sentimenti di ricompensa; e varie parti del cervello associate alla percezione del dolore. I trattamenti con la marijuana medica, si basano in gran parte sulla pratica di mirare ai cannabinoidi e ai recettori giusti.
È interessante notare come la pianta della cannabis fornisca cannabinoidi che vanno a migliorare la propria salute. Questi composti, hanno proprietà antiossidanti che proteggono le foglie e le strutture di fioritura dalle radiazioni ultraviolette. In altre parole, i cannabinoidi neutralizzano i dannosi radicali liberi generati dai raggi UV proteggendo le cellule. Negli esseri umani, i radicali liberi causano invecchiamento, cancro e compromissione della guarigione, e la comunità medica ha a lungo promosso gli antiossidanti come un modo naturale per ridurre i danni dei radicali liberi.
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