Articolo pubblicato il: 5 Dicembre 2022

Autore: Luigi Cacciatori

La differenza tra le piante di cannabis maschili e femminili

La differenza tra le piante di cannabis maschili e femminili

Chi non ha molta familiarità con la coltivazione della cannabis light probabilmente non sa che le piante non crescono nello stesso modo: è vero, infatti, che tutte le piante di cannabis fanno parte di una stessa specie, ma queste piante appartengono a sessi biologici diversi. Esistono, dunque, le piante di cannabis maschili e le piante di cannabis femminili.

Prima di addentrarci nelle diverse differenze che ci sono tra cannabis maschile e cannabis femminile, è necessario informare del fatto che gli esemplari di sesso femminile possono produrre anche fiori di sesso maschile: questo non dovrebbe accadere, ma accade quando la cannabis femminile è sottoposta ad alti livelli di stress, causati per esempio dalla troppa umidità, dagli sbalzi di temperatura improvvisi, dalla carenza di acqua o da un attacco da parte di insetti. Non tutte le piante hanno questa capacità di dare segni di ermafroditismo, ma la cannabis sì: non è raro, infatti, che un unico esemplare presenti entrambi gli organi riproduttivi.

Veniamo, adesso, a definire quale sia la differenza tra le piante di cannabis maschili e femminili o – per meglio dire – le differenze.

  • Le piante maschili sono contraddistinte dal fatto di non produrre fiori e dal fatto di disporre di un contenuto limitato di THC. La loro funzione, inoltre, è quella di produrre i semi.
  • Le piante femminili, invece, si contraddistinguono per la capacità di produrre germogli di fiori, i quali dispongono di un altro contenuto di THC; queste piante, inoltre, presentano moltissimi rami e altrettante foglie. Gli esemplari femminili delle piante di cannabis presentano anche numerose e diverse qualità e proprietà e, per questo motivo, attraverso i loro fiori, possono essere prodotti oli e tisane.

Scopriamo, nei prossimi due paragrafi, come è possibile identificare più nel dettaglio le piante di cannabis maschili e le piante di cannabis femminili.

Come identificare le piante di cannabis maschili

Secondo le varie ricerche e i vari studi condotti sulla cannabis light in Italia, identificare le piante di cannabis maschili è probabilmente più difficile rispetto all’identificazione degli esemplari femminili: ciò che identifica le piante di cannabis maschili, infatti, è la crescita delle loro sacche di polline, che sono ovviamente molto importanti per la riproduzione della pianta. Questa sacche di polline si presentano sotto forma di palline, all’interno del quale è appunto contenuto il polline, che andrà a fecondare gli esemplari di piante di cannabis femminili.

A livello estetico, invece, identificare una pianta di cannabis maschile è possibile anche analizzando la forma dei suoi fiori, che tendenzialmente ricordano quella di un campanello.

Come identificare le piante di cannabis femminili

In realtà, anche le piante di cannabis femminili hanno la capacità di produrre le sacche di polline che abbiamo appena analizzato nell’identificazione delle piante di cannabis maschile: a differenza, però, di queste ultime (le cui sacche si allontanano dal fusto, per crearne altre di simili), le sacche di polline degli esemplari femminili restano vicine al tronco e, una volta che arrivano a completa maturazione, danno vita a dei peletti bianchi, che contraddistinguono il sesso femminile della cannabis e che nascono all’interno dei pistilli, che si trovano nell’area in cui le foglie sono ancora attaccate al tronco e da cui avranno origine i rami.

Ad ogni modo, identificare le piante di cannabis femminili è molto importante, perché sono proprio le piante di sesso femminile a produrre le cime di cannabis che tutti fumano o da cui vengono alimentati i vari prodotti (tra cui, come dicevamo nell’introduzione di questo articolo, abbiamo le tisane e gli oli, più nello specifico l’olio CBD).

Il metodo migliore per identificare le piante di cannabis femminili restano, comunque, i peletti bianchi a cui facevamo riferimento qualche riga fa, i quali però iniziano ad apparire solo dopo un periodo che va dalle tre alle sei settimane della fase vegetativa: prima di questo momento, è molto difficile riuscire ad identificarle. Questi peletti bianchi, però, non sono importanti solo ai fini dell’identificazione delle piante di cannabis femminili, ma sono importanti anche perché, come abbiamo detto in precedenza, nascono e si sviluppano all’interno dei pistilli, i quali sono degli elementi essenziali al momento della riproduzione: essi hanno la funzione, infatti, di attrarre e di catturare il polline prodotto dalle sacche delle piante maschili di cannabis. L’unico compito della pianta femminile di cannabis, dunque, è quello di catturare il polline, in maniera tale da poter procedere con la riproduzione della pianta.

In conclusione, anche le piante femminili di cannabis sono riconoscibili ed identificabili attraverso l’analisi della forma dei loro fiori: come abbiamo detto prima, i fiori degli esemplari maschili presentano una forma a campanello; i fiori degli esemplari femminili, invece, sono quelli più classici, quelli che tutti siamo abituati a vedere nelle varie immagini in cui viene presentata la cannabis sui siti online, sulle varie fotografie e così via.

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