Articolo pubblicato il: 25 Maggio 2022

Autore: Luigi Cacciatori

Cosa fare se la Cannabis Light secca troppo?

Cosa fare se la Cannabis Light secca troppo?

Alle volte, quando si acquistano troppe cime che non vengono consumate abbastanza velocemente, capita di ritrovarsi con della cannabis light troppo secca. Altre volte, invece, capita di ritrovarsi con delle cime troppo secche anche se appena acquistate. Anche se l’eccessiva secchezza non pregiudica la possibilità di fumarle, molti non gradiscono la cannabis light in questo stato. L’erba legale troppo secca, infatti, perde aroma e diventa meno gradevole da fumare. Per fortuna, se ci si accorge che la propria marijuana è diventata troppo secca è possibile intervenire per provare a rimediare.

La cannabis light può seccarsi per diversi motivi: alle volte, semplicemente, se ne compra troppa e non si riesce a consumare abbastanza in fretta, altre volte, capita di dimenticare la confezione aperta o di richiuderla male e l’erba si secca a contatto con l’aria. Più raramente, può capitare che l’erba diventi secca molto rapidamente dopo l’acquisto nonostante si sia stati attenti: in questo caso è possibile che, durante il processo di essiccazione, questa si sia seccata troppa. Qualunque sia il motivo per cui l’erba si è seccata, rimediare è abbastanza semplice: è sufficiente reidratare le cime per farle tornare al loro stato originale. Certo, il modo migliore per agire è fare di tutto per prevenire la disidratazione delle cime in generale, ma ci sono diversi metodi che possono porre rimedio alla situazione sia sul breve periodo che su medio e lungo periodo.

Come evitare che la Cannabis Light secchi troppo?

Come dice il proverbio, prevenire è meglio che curare. La disidratazione della cannabis light è un problema abbastanza comune, che può essere evitato la maggior parte delle volte semplicemente con un po’ di precauzioni che riguardano la conservazione delle infiorescenze. Dopo che il periodo di essiccazione della cannabis è giunto al termine, è importante che questa venga conservata con cura, in un ambiente asciutto ma non troppo secco che non consenta un ulteriore dispersione di umidità. Per una conservazione adeguata, la maggior parte delle volte vengono raccomandati dei contenitori di vetro con chiusura ermetica: questa soluzione garantisce una conservazione ottimale ad un prezzo contenuto.

Rimedi per la Cannabis Light troppo secca

Reidratare le cime di cannabis light troppo secche non è impossibile e anzi, può essere una occasione per sperimentare con gli aromi delle cime. Infatti, una delle tecniche permette di dare alle cime di cannabis light un aroma nuovo, con risultati che possono essere estremamente particolari. Ma la scelta della tecnica da utilizzare per il processo di reidratazione dovrebbe tenere conto anche di altri fattori, come il tempo che si ha a disposizione per la reidratazione e per quanto tempo occorre che le cime rimangano idratate. Il processo di reidratazione, infatti, non è permanente: anche conservando le cime reidratate correttamente, purtroppo queste si disidrateranno nuovamente abbastanza velocemente.

Metodi di reidratazione brevi

Se si ha fretta di reidratare le proprie cime, allora si possono usare dei metodi di reidratazione brevi. Questo metodo, tuttavia, sono anche quelli che reidratano le cime per meno tempo, quindi si dovrebbe utilizzare questo metodo solo e unicamente per ripristinare l’idratazione nelle cime che si intende fumare immediatamente. Per quanto possa suonare strano, il primo metodo per reidratare le cime di cannabis light coinvolge dei normali ingredienti da che possono essere trovati in qualsiasi cucina. In realtà, tutti i metodi che andremo a presentare non richiedono niente di più degli oggetti che si possono trovare comunemente in casa:

  • Metodo del pancarrè, della lattuga o della mela: Questo metodo è abbastanza semplice e consiste nel mettere una fetta di pancarrè, una foglia di lattuga o delle fette di mele all’interno di un barattolo insieme alle cime disidratate. Dopo qualche ora, si potrà notare che i comuni ingredienti da cucina risulteranno più secchi, mentre la cannabis light avrà ripreso un aspetto più fresco. Se si utilizza la foglia di lattuga, è bene avere la premura di avvolgerla in un fazzoletto o si tenerla leggermente distanziata dalle cime disidratate: la lattuga contiene molta acqua e questo potrebbe portarla a “sudare” e a bagnarle.
  • Metodo della buccia d’arancia: Questo metodo risulta identico a quello della fetta di pancarrè: basta chiudere la scorza d’arancia in un barattolo insieme alle cime disidratate ed attendere. Ma, a differenza dei precedenti ingredienti, la scorza d’arancia donerà alla cannabis light anche il suo aroma di agrumi.
  • Metodo dell’acqua bollente: Se in casa non si dovessero trovare i giusti ingredienti, si può sempre optare per il metodo dell’acqua bollente. Dopo aver fatto bollire dell’acqua, si deve togliere la pentola dai fornelli e stendete un panno di stoffa con sopra le cime da idratare sopra l’acqua fumante. Il vapore reidraterà le cime in trenta minuti circa, ma occorre fare attenzione affinché le cime non cadano nell’acqua bollente.

Metodi di reidratazione medio-lunghi

Questi metodi sono tendenzialmente meno utilizzati, soprattutto perché richiedono un tempo di attuazione più lungo. Tuttavia, le cime reidratate con questi metodi conserveranno la ritrovata “freschezza” per un periodo di tempo leggermente più lungo.

  • Metodo del batuffolo di cotone: questo metodo consiste nel bagnare un batuffolo di cotone idrofilo, avvolgerlo nella carta stagnola o nella pellicola trasparente in modo che l’umidita possa comunque fuoriuscirne (se si hanno dei dubbi, è meglio applicare dei fori per essere sicuri) e metterlo in un barattolo insieme alle cime. Potrebbe essere necessario cambiare il batuffolo di cotone diverse volte, ma in pochi giorni la cannabis tornerà ad essere come fresca!
  • Metodo del tovagliolo o del fazzoletto di carta: In questo metodo, il concetto da seguire è lo stesso di quello del batuffolo di cotone: si bagna il tovagliolo o il fazzoletto e lo si attacca su uno dei lati del contenitore dove sono contenute le cime. Occorre fare attenzione, perché la carta e le cime non devono mai entrare in contatto diretto. Se temete che questo possa accadere, allora anche in questo caso potrete usare dei sacchetti di plastica forati, della pellicola o della carta stagnola per far passare l’umidità senza che le cime si bagnino direttamente.

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