Autore: Luigi Cacciatori
Una novità nel campo dei derivati della cannabis legale e dei prodotti a base di CBD, l’HHC, anche chiamato esaidrocannabinolo, è una sostanza che è presente in piccole quantità nei semi e nel polline della pianta di cannabis sativa. Anche se è comparso sul mercato in tempi relativamente recenti, l’HHC venne scoperto per la prima volta negli anni ‘40 dal chimico americano Roger Adams, resosi famoso nel campo proprio per i suoi studi sulla marihuana.
Molti, nonostante questo composto sia presenta naturalmente all’interno delle piante di canapa, definiscono HHC un cannabinoide sintetico, perché viene ottenuto non per diretta estrazione, a causa delle sue scarse quantità, ma con una tecnica specifica che consiste nello spezzare il legame carbonio – carbonio del CBD. Ma i motivi dell’interesse sviluppatori verso l’esaidrocannabinolo non riguardano le sue origini o i suoi metodi di estrazione, ma gli effetti che questo cannabinoide ha sull’organismo.
Per molti versi, gli effetti dell’HHC sull’organismo ricorda quelli THC, ma vengono definiti da molti come meno intensi. Per quanto riguarda gli effetti precisi di questo cannabinoide sull’organismo, si hanno testimonianze alle volte contrastanti: per alcuni, infatti, l’HHC ha dimostrato effetti inebrianti sulla mente e rilassanti sul fisico, mentre altri sostengono di aver avuto una maggiore lucidità mentale, capacità di concentrazione potenziate ed effetti leggermente euforici ed energizzanti.
Le contraddizioni di queste testimonianze, tuttavia, non dovrebbero sorprendere: come molti altri cannabinoidi, gli effetti dell’HHC possono dipendere dal proprio umore, dalla propria predisposizione e da altre variabili, momentanee e non. Per quanto riguarda gli studi in merito, l’HHC è una sostanza su cui non sono stati compiuti particolari ricerche, se non qualcuna che ne ha affermato una lieve somiglianza con alcuni analgesici minori.
Dato la mancanza di studi in merito, quindi, non si può fare altro che affidarsi proprio alle testimonianze dei consumatori che hanno deciso di acquistarla dai canali che si occupano della vendita di HHC. Sicuramente, grazie al successo riscosso da questo cannabinoide, le ricerche e gli studi scientifici in merito aumenteranno di numero, permettendo di fondare qualsiasi discorso fatto nel merito degli effetti dell’HHC sull’organismo su delle solide basi scientifiche.
Al momento, quindi, non si possono confermare gli effetti benefici riferiti dai testimoni dell’HHC sull’organismo, e nemmeno si possono indicare con certezza la presenza di effetti collaterali. In ogni caso, la struttura chimica dell’HHC e le prime osservazioni in merito fanno sicuramente pensare ad una sostanza i cui effetti possono ricordare, in maniera attenuata, quelli proprio del THC. Ma, se questa sostanza è così simile, almeno per quanto riguarda gli effetti, ad una sostanza vietata, è lecito domandarsi se sia legale vendere HHC in Italia e, soprattutto, se sia legale farne uso.
Rispondere a questa domanda, in apparenza semplice, non è possibile se non si analizza attentamente il quadro normativo italiano relativo alle sostanze controllate per legge. La normativa italiana in merito, infatti, è disciplinata dal Decreto Legislativo numero 309/90, che classifica le sostanze in base a diverse caratteristiche.
In Italia, le sostanze che vengono tenute sotto stretto controllo perché classificate come potenzialmente dannose o pericolose vengono elencate e classificate in cinque tabelle, aggiornate di volta in volta secondo necessità. Al momento, il THC risulta presente su una di queste tabelle, ma non l’esaidrocannabidiolo, nonostante un recente aggiornamento.
All’apparenza, quindi la vendita ed il consumo di HHC in Italia sembra, per lo meno, non essere esplicitamente vietata. Questo è perfettamente in linea con le normative vigenti in diversi altri paesi che fanno parte dell’Unione Europea e anche di molto stati degli Stati Uniti, dove i prodotti a base di HHC vengono regolarmente venduti ed utilizzati. Certamente, il quadro normativo italiano è sempre in continua evoluzione, e non si può escludere che in futuro nuove sostanze facciano l’apparizione su una di queste tabelle.
Per molti versi questa situazione sta destando le stesse preoccupazioni che sono state sollevate riguardo alla vendita di H4CBD, una molecola sintetica derivata dal CBD. Anche nel caso dei prodotti a base di tetraidrocannabidiolo, infatti, molti si dissero dubbiosi riguardo alla loro legalità sul territorio italiano. Tuttavia, si tratta di un derivato dalla canapa legale e dalle molecole di CBD, quindi, esattamente come per tutti gli altri prodotti che contengono una dose di THC inferiore allo 0,2%, non si dovrebbe incorrere in problemi.
Va specificato, comunque, che nella pratica si tratta di tratta di due prodotti estremamente diversi: anche se derivano entrambi da una manipolazione del CBD, l’HHC ha effetti molto più simili a quelli del THC, mentre i prodotti a base di H4CBD, anche comunemente chiamato Super CBD, sembrano avere semplicemente effetti leggermente più potenti del normale olio CBD.
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