Autore: Luigi Cacciatori
In un’epoca in cui si parla tanto dei disastri ambientali e del loro impatto sulla società e sulla salute del pianeta è impensabile come non esista tutt’oggi un’alternativa valida ed ecologica alla plastica. Ogni giorno finiscono in mare molti rifiuti non biodegradabili, i quali causano problemi come la morte e l’estinzione di molte specie animali e l’inquinamento dell’intero ecosistema. Ma com’è possibile che non ci sia modo di utilizzare altri materiali più ecosostenibili?
La verità è che questi materiali esistono, ma vuoi per una questione di ignoranza a livello mediatico, vuoi per più complicate implicazioni a livello economico, esse non sono così diffuse come dovrebbero. Uno dei modi in cui è possibile creare delle bioplastiche ecosostenibili è tramite l’utilizzo della canapa. Questa pianta dai mille utilizzi si presta particolarmente alla creazione di materiali plastici resistenti, i quali sono anche biodegradabili e con impatto sociale praticamente nullo. Il dato risulta ancora più minimo se paragonato all’impatto ambientale delle fabbriche di plastica derivata dal petrolio, che ad oggi è il tipo di materiale più diffuso al mondo.
La pianta della canapa si presta particolarmente alla creazione dei materiali bioplastici per una serie di motivi legati alla fisionomia della specie. Le varietà di cannabis light, ovvero quelle che producono infiorescenze legali con meno dello 0,3$ di THC, è particolarmente indicata soprattutto grazie alla sua sorprendente capacità di crescere molto facilmente in qualsiasi tipo di ambiente, con pochissimo uso di fertilizzanti o di pesticidi.
Ma non finisce qui! La pianta di canapa, crescendo, assorbe moltissimo carbonio dall’aria circostante durante il periodo che va dalla germinazione fino al raccolto finale delle infiorescenze. Questo elemento viene quindi poi trasformato nella cellulosa che viene utilizzata per creare la bioplastica a base di canapa. Il materiale che ne viene fuori è molto resistente, il carbonio contenuto è infatti superiore persino a quello contenuto nel legno e nel lino.
Già in Nord America sono cominciate a nascere delle startup che si occupano della produzione di soluzioni di packaging in bioplastica di canapa. Queste aziende collaborano già con gli store americani di cannabis light, creando gli involucri per la spedizione dei prodotti attraverso il continente utilizzando solo materiali derivati dalla canapa.
Anche in Italia però sono nate delle società che operano all’interno di questo settore. Sia nel bellunese che in Sicilia infatti la bioplastica di canapa viene utilizzata anche come materiale per le stampanti 3D e tramite esse vengono creati oggetti, utensili, confezioni e gadget di ogni tipo.
Secondo uno studio della Grand View Research, il mercato delle bioplastiche di canapa avrebbe dovuto raggiungere il 5 per cento del totale delle materie plastiche entro l’anno 2020. Probabilmente gli esperti non avevano previsto il rallentamento di tutti i sistemi a causa dell’epidemia di Coronavirus. In ogni caso, lo studio stima che entro il decennio prossimo questo mercato possa raggiungere persino il 40% del totale.
Secondo lo scenario descritto all’interno dell’articolo, il prezzo del petrolio continuerà a salire in maniera costante e così anche i prezzi della produzione della plastica derivata da esso. Il prezzo della canapa invece, già molto basso in partenza, in combinazione con i bassissimi costi di coltivazione ed i grandi vantaggi che l’uso della canapa può apportare nella società, i materiali bioplastici andranno gradualmente a sostituire quelli derivati dal petrolio. Questa è una visione molto ottimistica, ma sarà difficile da attualizzare se prima non viene fatta una campagna di sensibilizzazione all’uso di questa pianta così tanto demonizzata dai media del nostro Paese.
La canapa è infatti, secondo gli studi di moltissimi esperti in tutto il mondo, uno dei materiali più versatili esistenti sulla faccia della Terra e viene utilizzata in moltissimi campi diversi. Non ha quindi senso continuare a bistrattare il nostro pianeta ed è tempo di svecchiare la dialettica su questa pianta che potrebbe segnare effettivamente un punto di svolta nella storia umana sostituendo il petrolio nella produzione di plastica.
La pianta della canapa e le infiorescenze della cannabis light vengono utilizzate in tantissimi campi diversi. Parliamo ad esempio dagli usi culinari: dalla canapa è possibile estrarre un olio che si può utilizzare come condimento per i propri piatti. Esso è pieno di nutrienti e molto facile da ottenere dalla pianta e dai semi della canapa.
Le infiorescenze di cannabis light sono ricche di CBD, ovvero un principio attivo che viene utilizzato per ridurre lo stress ed indurre il corpo in uno stato di rilassamento, senza provocare il classico sballo che invece viene indotto dal THC, principio attivo illegale che non è presente in queste piante abbastanza da comprometterne la regolarità. Per acquistare prodotti derivati dalla canapa o infiorescenze di cannabis light online visitate lo store di Seven Hemp.
La bioplastica di canapa rappresenta una frontiera innovativa e sostenibile nel mondo del packaging e dei materiali. Grazie alle sue caratteristiche uniche, la canapa offre una soluzione ecologica ai problemi ambientali causati dalla plastica convenzionale.
La sua coltivazione richiede meno acqua, pesticidi e fertilizzanti rispetto ad altre colture, riducendo notevolmente l’impatto ambientale. Inoltre, i prodotti in bioplastica di canapa sono completamente biodegradabili, contribuendo a un ciclo di vita sostenibile che va dalla produzione al decomposto.
Promuovendo l’uso della canapa, Seven Hemp si impegna a dimostrare come le alternative ecologiche possano non solo ridurre la nostra impronta ecologica, ma anche offrire prestazioni superiori e innovazioni nel campo dei materiali. Unendo forze con aziende visionarie e consumatori consapevoli, possiamo fare la differenza per un futuro più verde e sostenibile.
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